villa frida

Palazzo del XIX secolo, luogo di spunto per conversazioni su storia, arte, scienza e idee tra due secoli.

MOSTRA A TREVISO SUI “CAPESARINI”

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22 novembre-20 dicembre 2017

GINO ROSSI ARTURO MARTINI
e  i “capesarini” trevigiani del primo ‘900.

Galleria dell’artistico di Treviso

 La ricorrenza del settantesimo anniversario della morte di Gino Rossi e Arturo Martini ha indotto ad analizzare il contesto storico-artistico trevigiano di fine ‘800 e primi ‘900 con il quale i due grandi artisti si relazionavano.
Si è pensato, per una verifica e una puntualizzazione sull’argomento, di scandagliare precipuamente uno dei luoghi di maggior riferimento a cui hanno avuto accesso i nostri trevigiani; il più ricco di occasioni per incontri, scambi e confronti, ovvero il veneziano Palazzo Pesaro ove si svolsero, a partire dal 1908, le annuali mostre dell’Opera Bevilacqua La Masa, parallelamente con le Mostre d’Arte trevigiane.” R.Padovan, curatore della mostra.

Si tratta di una ricerca sulle opere e gli artisti trevigiani presenti a Ca’ Pesaro dal 1908, anno della prima esposizione veneziana fino al 1925, anno della XVI mostra nella quale espose per l’ultima volta Gino Rossi.

Come già ebbi modo di scrivere in un articolo di ottobre 2012, l’approfondimento della pittura veneta della seconda metà dell’800  e dei primi decenni del 900 è un capitolo aperto molto interessante. Basti ricordare che Venezia e anche Treviso, in quel periodo si presentavano artisticamente vivaci:
– 1895 la I BIENNALE D’ARTE A VENEZIA
1907 la I MOSTRA D’ ARTE TREVIGIANA
 1908 la I ESPOSIZIONE a CA’ PESARO
Ca’ Pesaro, luogo concepito per  sostenere i giovani talenti privi di mezzi economici, diventa punto di incontro di artisti ribelli e dei giovani non accolti alla Biennale.
Il Museo ha la fortuna di avere”….. a capo un giovane e brillante critico d’arte, Nino Barbantini, che eserciterà il suo mandato con spregiudicata e illuminata politica di valorizzazione di giovani talenti e di opposizione all’ufficialità pompier che stava affermandosi in Biennale.” G.Romanelli
Nell’articolo precedente avevo riportato questa frase: “Fin dalla prima mostra si vede la partecipazione di un gruppo di artisti trevigiani:  Giovanni Apollonio, Arturo Malossi, Arturo Martini, Giulio Ettore Erler, Gino Pinelli, Nino Springolo e l’anziano Noé Bordignon.” R. Gubitosi
Ora è stato fatto un passo in più nell’approfondimento:  la mostra “GINO ROSSI ARTURO MARTINI e i “capesarini “trevigiani del primo ‘900”  porta alla ribalta, mediante un lavoro di certosina ricerca, gli artisti presenti a Ca’ Pesaro dal 1908 al 1925; alcuni nomi sono molto noti altri sono finiti nell’oblio.
Per scoprirli non resta che fare una visita alla mostra.

“…riteniamo doveroso almeno richiamare al pubblico trevigiano e non solo, le loro figure che sono, comunque le si veda, alla base del nostro agire, vedere e pensare.” Raffaello Padovan

 

Autore: villafrida

Villa Frida è un palazzo padronale risalente al XIX secolo ma prima di tutto è luogo di infanzia, di storia, di personaggi veri ( Macola che uccide Cavallotti in duello, Sofia Felissent e la sua vita molto sofferta e vissuta) e di fantasia con le figure di Noè Bordignon che sembra escano dal sofftto. Esso appare per la prima volta nelle mappe catastali austriache per cui la sua edificazione ad opera della famiglia Moresco avviene tra il 1820 e il 1842. Secondo la tradizione, a dipingere le stanze di villa Frida sarebbe stato Noé Bordignon. La dimora viene citata in occasione del matrimonio, avvenuto nel 1900, tra Maria Moresco (figlia di Sofia Félissent e Pasquale Moresco) e il conte Ferruccio Macola.

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