“Mr S.Bing vous prie
d’assister a l’inauguration des
galleries de L’Art Nouveau qui
aura lieu le jeudi 26 décembre
1895 à 8 heures du soir.
Entrée rue de Provence.22. la port de la rue Chauchat 19 étant réservée aux galeries d’Art Japonais.”
La nuova galleria diede il nome al movimento Art Nouveau.
Essa rappresentava un crocevia di incontro tra artisti-artigiani provenienti da varie parti d’Europa.
L’interno, arredato, esaltava lo stile emergente dell’arte totale con il quale venivano abolite considerazioni di valore diverso tra le arti applicate e quelle tradizionali di pittura e scultura. Ogni oggetto diventava una espressione artistica.
Chi entrava nella galleria trovava mobili di Van de Velde, Gaillard, de Feure, lampade di Tiffany, vasi di Gallé, tessuti disegnati da William Morris, vetrate disegnate da Toulouse Lautrec, dipinti di Edward Munch, ceramiche e porcellane, gioielli, per dirla alla Bing “..tutte le opere caratterizzate da un sentimento personale.”
Ma chi era Monsieur Bing?
Nella foto, vestito in abiti giapponesi, è a sinistra.
Monsieur Bing era un collezionista ispirato ed un mercante d’arte visionario, con spiccate capacità relazionali e intuizioni artistiche. Sapeva attorniarsi di giovani pittori e scultori nonché artigiani che diventarono nomi molto conosciuti. Ad esempio Edward Munch ebbe la sua prima mostra parigina alla galleria L’Art Nouveau.
Invitava gli artisti a conoscere l’arte giapponese e dava loro la possibilità di avere un luogo in cui poter esibire e vendere le opere prodotte.
La galleria L’Art Nouveau rispecchiava alcune caratteristiche personali di monsieur Bing: l’attitudine ad uno sguardo aperto ad aspetti artistici europei ed asiatici, le esperienze di vita nell’ambito commerciale con il padre, la passione per l’arte giapponese, l’intuizione di legare le arti applicate alla pittura e alla scultura per giungere all’arte totale.
Una breve cronistoria per delineare la personalità di monsieur Bing:
Nel 1854 Siegfried “Samuel” Bing si sposta da Amburgo a Parigi al seguito del padre che si occupa del commercio delle ceramiche. Dal 1870, con l’apertura del Giappone agli scambi commerciali, comincia a collezionare e a vendere oggetti provenienti da lì, ne rimane affascinato tanto da compiere lui stesso un viaggio di un anno in Giappone nel 1880. Diventa così il fornitore ufficiale per gli appassionati di arte orientale.
Tra gli artisti che lo circondano e che restano ammaliati dalle ukiyo-e ( immagini del mondo fluttuante) giapponesi figurano Van Gogh, Edgar Degas, Auguste Renoir, Paul Gauguin, Toulouse Lautrec, Alphonse Mucha, Gustav Klimt.
“La cortigiana” Van Gogh
Monsieur Bing desidera che l’intera Europa possa apprezzare l’arte giapponese e, a tal fine, decide di pubblicare in tre lingue, francese, inglese e tedesco, una rivista mensile “Le Japon artistique” che egli definisce un’ enciclopedia grafica della natura.
Tale proposta trova riscontro tra gli artisti che vedevano la natura come unica forma ispiratrice contro l’arte accademica. In questo senso Bing ebbe modo di giocare un ruolo molto importante nella diffusione dell’arte asiatica tra gli artisti dell’epoca.
Nel 1894 monsieur Bing si reca negli Stati Uniti al fine di ampliare i suoi commerci e apprendere nuove tecniche di lavorazione di vetro e ceramica; conosce Louis Comfort Tiffany ed ha modo di apprezzare le sue prime lampade elettriche a vetri colorati ; intravede una collaborazione futura che in effetti risulterà proficua.
A Bruxelles entra in contatto con Van de Velde, Horta che disegneranno successivamente per la sua maison mobili e oggetti.
Il 26 dicembre 1895 apre una galleria; lo scopo è di creare una piattaforma in cui unire le forze e le idee provenienti da più fronti per valorizzarle in un ambito di insieme, di arte totale. La chiama “L’Art Nouveau”.